Tra Italia e Albania, i viaggi di Memetaj
Aleksandros Memetaj |
«Uno
dei momenti più toccanti è stato quando sul traghetto tra Brindisi
e Valona non vedevo né l'Italia, né l'Albania». Così Aleksandros
Memetaj racconta il suo dualismo personale. Nel 1991 a sei mesi
arrivò in Italia portato dai due giovani genitori albanesi.
Cresciuto in Veneto e cittadino italiano a tutti gli effetti, Memetaj
con la pieces teatrale “Albania casa mia” ha voluto far
riaffiorare le situazioni provate nell'intimo di una famiglia
albanese in Italia. A dirigere lo spettacolo è Giampiero Rappa, già
insegnante di teatro del giovane attore-autore.
Memetaj,
autore e attore, sale sul palco per un monologo che ha tutta
l'emozione di chi vuol raccontare con una buona dose d'ironia la
difficoltà di un bimbo, poi ragazzo, albanese d'Italia, di vivere
con gli altri. Il ragazzo è cresciuto in Veneto e nella sua prosa si
sentono gli echi del teatro di Marco Paolini. Con uno sforzo empatico
non indifferente, Memetaj si trasforma in suo padre, abbraccia il
figlio e trasmette lui tutto quel retaggio figlio della sua origine:
dall'arrivo clandestino nel nostro Paese fino alla voglia di emergere
socialmente in un mondo diverso da quello in cui si è nati. Le
emozioni del padre si trasmettono così al figlio. Entrambi amano la
propria terra, come figli prediletti,ma entrambi la odiano come
mariti traditi. Entrambi ripongono tante speranze nella nuova patria,
come innamorati novelli, ma entrambi ne sono feriti, come chi resta
senza amici.
I
genitori di Aleksandros, nati nell'Albania degli anni '60, sono
cresciuti impregnati dalla rigida dittatura comunista di Enver Hoxha.
Il regime di Tirana ha condizionato fortemente intere generazioni.
Dopo il 1991, con la caduta di un sistema totalitario, le nuove
generazioni d'Albania si sono forgiate in una realtà completamente
diversa, sia quelle cresciute in patria che quelle all'estero. I
nuovi albanesi sono inzuppati di dottrina consumistica, oltre che
libera e democratica.
In
Italia, specie per la seconda generazione di immigrati (di cui
Memetaj fa parte, nonostante sei mesi di vita interamente albanesi)
ha attecchito un ricco pluralismo culturale. Si tratta di figli che
stanno in due mondi e a volte in nessuno. Sono quei giovani che non
sanno rispondere alla più banale domanda: di che Paese sei?
Leonardo
Marzorati
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