Gigi Petteni, Cisl: "Sindacato pronto alle nuove sfide del lavoro"

Gigi Petteni (Cisl)
Il Patto Lavoro Lombardia e il nuovo sistema di informazione lanciato dal presidente dell'Anpal Maurizio Del Conte vengono accolti positivamente dal sindacato, pur con qualche riserva. Gigi Petteni della segreteria nazionale Cisl difende il ruolo del suo sindacato nelle nuove sfide lavorative: «Il modello del Jobs Act è un modello in cui le parti sono state protagoniste. È nato un rapporto forte di tutte le problematiche del lavoro interne al territorio. O il governo ci dice in modo chiaro che cambia direzione sulle politiche attive del lavoro, altrimenti si va avanti con ammortizzatori sociali e cassa integrazione. Questa riforma del lavoro è vera se mette in atto un processo serio, altrimenti ci sarà un arretramento di tutte le forze sociali che hanno fatto la loro parte. Il presidente di Confindustria ha detto di partire non dal contratto, ma dalle politiche attive».

Un esempio chiaro è il tema dell'apprendistato. «Sul tema dell'apprendistato – ha dichiarato Petteni - ci siamo impegnati per l'alternanza scuola-lavoro. Io non accetto la storia delle parti sociali arretrate sulle nuove sfide. Se il governo ci invita al tavolo, troverà un sindacato tutto pronto».

Il sindacalista ha puntualizzato i difetti del modello passato: «le regioni sono state le vere alleate del centralismo che si è realizzato. È evidente che dopo un mese che giri l'Italia, capisci perché non riesci a difendere le autonomie locali. Il modello non ha funzionato perché ogni regione ha pensato per sé e quindi c'è chi ha fatto bene e chi no. Il governo centralizza le politiche del lavoro e spinge noi parti sociali al massimo del decentramento della contrattazione»

Il percorso del nuovo processo di informatizzazione non può tagliar fuori le parti sociali. «Il 150 deve partire come per i voucher – ha detto Petteni - lo si corregge sul campo quando emergono criticità. Si deve correggere in corso d'opera. Dopo che hai fatto le spinte per sollecitare i soggetti intermedi, bisogna avere la capacità di trovare le soluzioni e intraprendere un cammino. Noi corpi intermedi siamo come il ciclista Scarponi, un gregario che ha rinunciato a una sua vittoria di tappa, per aspettare il suo capitano in crisi e permettergli di vincere il Giro d'Italia».

Una soluzione arriva dall'esponente della Cisl: imporre il PLL nelle realtà in crisi, per rimettere sul mercato quei lavoratori destinati alla mobilità o al licenziamento. «Se prendiamo alcune crisi, che purtroppo non mancano nel nostro Paese, e da lì sperimentiamo il modello. Non si deve aspettare una sorta di inaugurazione, ma agire subito con il nuovo sistema partendo da aziende in crisi che stanno tagliando. Si deve ragionare in chiave di ricollocazione».


Leonardo Marzorati

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