Non è un caso se molti hanno definito Liu Bolin "The Invisible Man". Perché l'artista cinese di fama internazionale ama sparire come un illusionista. Però, a differenza di David Copperfield, Liu Bolin non usa un trucco per scomparire. Resta sulla scena, confuso con il paesaggio che lo attornia. L'artista cinese, che nasce scultore, usa il suo corpo per rafforzare il contesto in cui si trova. In lunghe ore di lavoro, in cui non mangia e non beve per non avere bisogni corporei, Liu Bolin viene colorato come lo spazio che andrà a coprire, per poi essere confuso, se lo si guarda da una certa prospettiva, con l'ambiente attorno. Le foto che immortalano il geniale performer sono esposte al Mudec. Fino al 15 settembre prossimo il Mudec di Milano, nel spazio dedicato alla fotografia, ospita degli scatti che vanno osservati con dovizia, perché un uomo invisibile è in agguato e solo avvicinandosi all'opera lo si può riconoscere. Può essere sulla Grande Muraglia