Agenzia del lavoro: modello nazionale o territoriale?

Il direttore dell'Afol Giuseppe Zingale
L’Anpal è al lavoro, ma le altre agenzie locali come l’hanno presa? Va bene l’agenzia nazionale, ma senza penalizzare chi ha lavorato bene. Giuseppe Zingale, direttore dell’Agenzia per la Formazione Orientamento e Lavoro (Afol), ci tiene a mostrare i buoni risultati svolti dalla sua società sul territorio milanese e lombardo.
«La mia riflessione – ha ricordato Zingale - è influenzata da quello che abbiamo fatto in Provincia di Milano. Nel 2000 quando abbiamo ereditato i centro per l’impiego che ancora giravano con i fonogrammi per comunicare tra una sede e l’altra. Abbiamo fatto un investimento pesante che ha coinvolto tutte le province lombarde per un sistema di rete e per far dialogare la formazione professionale con il mercato del lavoro. Abbiamo coinvolto anche i comuni e così è nata la nostra azienda speciale. Abbiamo deciso di far coesistere la formazione professionale e il mercato del lavoro».

Zingale ha mostrato i numeri dell’Afol: «Abbiamo costruito in provincia di Milano un sistema di giusto equilibrio tra pubblico e privato. Il sistema pubblico oggi deve movimentare il mercato. Con Garanzia Giovani abbiamo collocato il 76% delle persone prese in carico. Abbiamo avviato percorsi di tirocinio e il 50% si è trasformato in contratti di lavoro. In più abbiamo valorizzato il lavoro di chi vuole fare impresa e questo vale per giovani e meno giovani ex dipendenti che ora vogliono essere autonomi».

Il direttore Zingale, apprezzando il nascituro Anpal, ha voluto puntualizzare le buone politiche del lavoro svolte in questi anni. «L’Afol – ha precisato Zingale - ha fatto anche consulenza alle imprese. Sull’apprendistato, sui contratti. Da noi sia il lavoratore, che l’imprenditore trovano un punto di riferimento. Anche l’Anpal può giocare un ruolo fondamentale. C’è la necessita di creare una linea generale, specie per dare uno stimolo alle realtà che fanno fatica, senza però penalizzare chi ha lavorato bene».

«Non vorrei – ha bacchettato Zingale - che si cerchi di far svolgere un ruolo strettamente certificativo e amministrativo ai centri per l’impiego. Questo mi preoccupa molto perché in provincia di Milano abbiamo dato risultati al di sopra delle medie nazionali. Afol metropolitana ha 150mila persone che si rivolgono ai nostri servizi. Bisogna fare una riflessione seria sul modello. Se si pensa che i centri per l’impiego possano fare tutto il lavoro li si deve potenziare».

In conclusione un modello nazionale può assimilare tutti i diversi enti presenti sul territorio italiano? Zingale ha delineato le sue preoccupazioni: «Un modello percorribile qual è? Bisogna capire cosa fanno i centri per l’impiego. Il rapporto operatore utenti da 1 a 25 come in Germania, in provincia di Milano sono 1 ogni 553: meno ammortizzatori e più politiche attive del lavoro. E non puoi farlo nazionale, perché la presenza del privato c’è in modo significativo dove c’è il mercato».


Leonardo Marzorati

Commenti

Post popolari in questo blog

De Nittis, il pittore della vita moderna

Al Museo della Permanente tra la Via Crucis di Botero e i Lego

Francisco Goya e il suo rapporto con la ragione