Il project management in ambito sanitario

Lo sviluppo delle competenze di Project Management nell’ambito sanitario rappresenta un’area di sviluppo strategica per chiunque, a vario titolo, abbia competenze consolidate sul tema che risulta intimante connesso ai nuovi indirizzi di politica sanitaria sia nazionale che internazionale.
Infatti, i tumultuosi cambiamenti avvenuti in questi ultimi anni, sia negli ambiti scientifici, tecnologici nonché in quelli normativi nazionali ed europei, configurano la reale possibilità di “innestare” le consolidate competenze acquisite nell’ambito del Project Management  industriale anche all’ambito della pubblica amministrazione in generale e della sanità in particolare.
Sia le aziende territoriali che ospedaliere si trovano, infatti, sempre più, pressate dagli organi di controllo nazionali (Governo, Ministero della salute e delle Finanze) e regionali (Assessorati) al raggiungere gli obiettivi assegnati dai Piani Sanitari Nazionali e Regionali, all’interno di rigidi obiettivi di rientro economico innescati della riduzione della quota di PIL attribuito alla Sanità. Ne consegue, a cascata, un impatto sui budget assegnati alle strutture, con attribuzione di specifici obiettivi di contenimento delle spesa sanitaria e con tempistiche definite sempre più stringenti.
Al rispetto di tali obiettivi di budget inoltre sono, sempre più frequentemente, connessi i meccanismi di valutazione e di conferma dei Direttori Generali.

Tra le aree primariamente interessate a questa crescente domanda di progettualità possiamo annoverare:
  • LA RIORGANIZZAZIONE DELL’OFFERTA ASSISTENZIALE TERRITORIALE, OSPEDALIERA E AZIENDALE in ottica di razionalizzazione e responsabilità gestionale come dettagliatamente previsto dal DM n. 70 del 02.04.2015.  Questa normativa introduce, infatti, gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera imponendo una revisione a tutte le Regioni, dei rispettivi standard di autorizzazione e accreditamento sia delle strutture pubbliche che private accreditate, sottoponendole a un processo di re-ingegnerizzazione delle attività sino ad ora erogate. Questo comporta la necessità di pianificare tutti gli interventi strutturali ed organizzativi necessari all’adeguamento ai nuovi standard. In particolare, in alcune regioni sarà necessario un grande sforzo progettuale per provvedere a una profonda revisione dell’organizzazione ospedaliera territoriale rapportata al bacino d’utenza che una ultraspecializzazione dei centri “hub” rispetto agli “spoke” di cui sarà stressata la capacità di attrazione.
  • VALUTAZIONE DELL’EFFICACIA DEGLI INTERVENTI SANITARI. Negli ultimi anni, ai classici sistemi valutativi focalizzati alle tematiche dell’efficienza si è andato sempre più sviluppando la tematica connessa agli indicatori di “efficacia” (outcome). Gli aspetti tecnici sul tema sono andati sempre più affinandosi, anche attraverso la patrimonializzazione delle esperienze in campo internazionale e quindi su questa base sono state recentemente identificate alcune categorie di indicatori a livello nazionale. La novità è legata al fatto che sul rispetto dei parametri assegnati saranno basate le future valutazioni con particolare rilevanza per quanto attiene l’attribuzione delle risorse umane. Anche questo ambito presuppone un fabbisogno progettuale legato alla creazione di sinergie tra le raccolte dati a livello sistemico relative all’assistenza sanitaria e i dati elaborati dal controllo di gestione per valutare l’aderenza agli indicatori del “Piano Nazionale Esiti” e del “Progetto Bersaglio”. In particolare, a queste due valutazioni si affianca sempre di più quella relativa alla sicurezza ambientale ed organizzativa nell’ambito dell’erogazione delle prestazioni sanitarie che, in alcune Regioni, ha assunto la dignità di progetto deliberato, e cioè assegnato tra gli obiettivi di budget alle aziende e monitorato rispetto ai requisiti richiesti.
  • MOBILITÀ TRANS FRONTALIERA DEI PAZIENTI E DEI PROFESSIONISTI SANITARI.Come noto le recenti normative europee (Direttiva 2011/24/UE e 2013/55/UE) riguardano la libera circolazione di pazienti e professionisti all’interno del territorio europeo con creazione di un esteso fabbisogno progettuale sia in ambito organizzativo sia della certificazione delle competenze dei professionisti essendo, ad oggi, questa un’area completamente scoperta.
  • AREA DELLA PROGETTUALITÀ CONNESSA AI MECCANISMI INCENTIVANTI. Altra area  scoperta è quella relativa alla progressione economica legata a progettualità, sino ad oggi gestita come éscamotage tecnico per pagare integrazioni economiche salariali, ma assolutamente senza nessuna minima base metodologica nella stesura , implementazione e valutazione dell’impatto dei progetti finanziati.

Tutto questo comporta un fabbisogno progettuale di altissima complessità che non trova attualmente competenze disponibili per le nuove esigenze in ambito sanitario.

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