Trattamento dei dati, l'Europa guarda avanti



La privacy è un tema ostico e per fare maggior chiarezza è stato redatto un nuovo Regolamento Europeo in materia di trattamento dei dati personali. A dare un contributo a schiarire meglio le idee, martedì 17 gennaio nell'Aula Magna Carassa-Dadda del Politecnico di Milano si è tenuto un convegno. Primo dei relatori è stato Gabriele Faggioli, presidente del Clusit e responsabile scientifico dell'Osservatorio Information, Security & Privacy del Politecnico di Milano.

«Le tematiche di sicurezza e osservazione dei dati – ha spiegato Faggioli a un'aula gremita – necessitano una regolamentazione. Da quado ci sono i tutor sulla A4 i morti sono calati, non tanto per la paura di morire degli automobilisti, quanto per il timore di prendere una multa e perdere i punti sulla patente. Allo stesso modo funzionano le norme sulla sicurezza sul lavoro. Nel 1996 si partì con la legge sulla privacy per proteggere i dati personali. Con la 196 si è fatto un passo avanti, anche se l'evoluzione tecnologica ha fatto restare indietro la legge».

Le nuove tecnologie hanno cambiato il concetto di trattamento dei dati? Il Regolamernto Europeo è sufficiente e aggiornato? Faggioli ha espresso la sua visione: «Si deve garantire un grado di sicurezza adeguata al rischio. L'analisi del rischio ci impone di lavorare sul piano legale facendo l'analisi dei possibili rischi. Le multinazionali hanno visto di buon occhio la regolazione europea, però le regolamentazioni nazionali devono adeguarsi. Io trovo la normativa pesante, specie per le Pmi, dato che servono risorse economiche per delle consulenze adeguate».

Servono principi di trasparenza sull'utilizzo dei dati per Faggioli. Servono anche più sanzioni? Per Faggioli «altre authority sono molto più severe. Sul trattamento dati prevale il buon senso dato che altrimenti fioccherebbero molte multe». Le nuove norme sulla privacy diventeranno definitivamente applicabile in via diretta in tutti i Paesi Ue a partire dal 25 maggio 2018, quando dovrà essere garantito il perfetto allineamento fra la normativa nazionale in materia di protezione dati e le disposizioni del Regolamento. Nell'attesa ogni stato nazionale dovrà adeguare la propria legge nazionale con quella europea.

Leonardo Marzorati

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