Se hai qualcosa da dire, fallo da youtuber

Più di cento anni fa la grande attrice teatrale Eleonora Duse storceva il naso contro una nuova arte dirompente: il cinematografo. Mentre Francesca Bertini e Lyda Borelli si cimentavano nei primi lungometraggi muti del cinema italiano, altri attori si rifiutarono di abbassarsi a quell'industria, giudicata una moda passeggera. La storia ha dato loro torto e persino la Duse ha chiuso la sua carriera recitando in un film. Oggi i nomi di queste dive del passato ai più giovani non diranno molto, ma le loro scelte hanno contribuito a creare un mondo ora più che mai affermato dal punto di vista culturale ed economico.
Come cent'anni fa verso il cinema, oggi in tanti storcono il naso contro i social e contro l'utilizzo dei video per diffondere messaggi. In particolare ci sono ancora troppi nostalgici della vecchia e cara televisione o della radio. Il web è sempre più forte invece, specie con la diffusione di smartphone e tablet. Comunicare con brevi video caricati su YouTube e Instagram è un'arma sempre più efficace. Ovviamente il contenuto del messaggio è fondamentale.
Qualche anno fa un ragazzino iniziò a postare video in cui spiegava i trucchi dei videogiochi. Oggi Favij ha reso quello che poteva essere una semplice passione in professione, arrivando a guadagnare più di 20mila euro al mese. Il tutto grazie alle visualizzazioni su YouTube. I primi youtuber, come i primi attori cinematografici, nascono così. Fuori dai confini nazionali le cifre aumentano, ma anche il Belpaese è casa di ragazzi del web che hanno ottenuto popolarità e anche un buono stipendio con brevi e semplici video caricati.
C'è Chiara Ferragni, che ha saputo farsi strada nel mondo della moda grazie ai suoi giudizi sul vestiario e sullo stile. C'è Sofia Viscardi, una normalissima ragazza che ottiene milioni di visualizzazioni consigliando agli studenti come comportarsi con i genitori dopo aver preso un brutto voto. Non manca la comicità, da quella più spicciola de IPantellas o Ilvostrocarodexter, a quella più raffinata dei The Jackal o de Il Terzo Segreto di Satira. Basta una trovata divertente, spesso anche più riuscita di tante che si vedono in tv, una videocamera e, con un video fatto in casa, si ottengono visualizzazioni e guadagni.
Su YouTube i video vanno monetizzati, ma avere pagine anche sugli altri social aiuta a condividere il messaggio con più utenti possibili. Difatti ogni youtuber che si rispetti ha aggiornatissimi profili Facebook, Twitter, Instagram, Pinterest e Google+. Come sempre, se si vuole guadagnare, conta la quantità e non la qualità. Questo dimostra il successo virale ed economico del rapper provocatore Bello Figo. E ricordatevi, anche se andate su un video di uno youtuber per criticarlo od offenderlo, contribuite comunque, grazie alla vostra visualizzazione, ad alimentare il suo successo.
Per fortuna anche la cultura può essere virale. Un bell'esempio è quello del canale YouTube Repetita, dove con brevi filmati si fanno delle vere e proprie lezioni di italiano, storia, filosofia, latino e arte. Molti studenti durante il tragitto verso la scuola ripassano la lezione andando su YouTube, più che aprendo il pesante manuale.
Le visualizzazioni dei filmati di Repetita non possono competere, in termini numerici, con quelli di Favij o Frank Matano. Questo non deve scoraggiare chi vuole usare YouTube per parlare di argomenti seri. In qualsiasi campo, quasi sempre ciò che è futile vende di più rispetto a ciò che è utile. Federico Moccia vende più libri di Claudio Magris e l'Isola dei Famosi ha più spettatori di RaiStoria. Questo non deve però obbligare nessuno a fare video solo per promuovere “cazzate”.
Questo articolo arriva tardi, le tematiche di maggior interesse sono già state occupate dagli affermati youtuber che prima degli altri hanno saputo fiutare l'affare. I cambiamenti storici e l'evoluzione tecnologica però danno sempre nuovi argomenti di cui trattare. Pensate a qualcosa che possa suscitare interesse e di cui al momento in pochi parlano. Registratevi, pubblicate su un vostro canale YouTube e attraverso gli altri social fatevi conoscere.
La televisione, come il teatro, va avanti. Ma ricordiamoci che per i più giovani, e ancor di più per le generazioni a venire, chi sarà ben visibile in rete sarà un personaggio mediatico più efficace di tanti che possiamo vedere comodamente davanti alla tele. Dalla musica al sesso, dalla politica ai viaggi: tutti questi argomenti saranno sempre più dibattuti in rete che non in televisione. Il canale vincente non è sul telecomando: è il vostro canale YouTube.

Leonardo Marzorati

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