Il Corriere dei Piccoli torna in vita al WoW

Bambini e ragazzi nel corso di un secolo si sono avvicinati al mondo della lettura grazie al "Corriere dei Piccoli". Nato nel 1908 per merito di Paola Lombroso Carrara, il Corriere dei Piccoli o Corrierino ha arricchito la letteratura dell'infanzia italiana e non solo, contribuendo a lanciare maestri del fumetto destinati a raggiungere una fama internazionale.

A 110 anni dalla sua nascita e a 23 dalla sua chiusura (1995), il WoW Spazio Fumetto di Milano ha deciso di dedicare una mostra al più celebre settimanale a fumetti della storia italiana. Il Corriere dei Piccoli viene celebrato come meglio non si poteva, mostrando tavole storiche dei suoi più importanti protagonisti e inserendo accurati pannelli didattici che riescono, nel giro di poche sale, fare un'antologia del fumetto dall'inizio alla fine del XX secolo. 

Si comincia agli inizi del novecento, quando la figlia del celebre medico Cesare Lombroso propone all'allora direttore del Corriere della Sera Luigi Albertini la creazione di un inserto per bambini. Il Corriere dei Piccoli arriva alle stampe nel 1908 ma, da rivista destinata in primis ai ragazzi dei ceti meno abbienti, come voleva la Lombroso, si rivolgerà ai figli della borghesia benestante lettrice del Corriere "dei grandi", seguendo la volontà di Albertini.

Il Corrierino guarda a modelli francesi e britannici, ma anche ad alcuni precursori di successo. L'innovazione sta nel fumetto e non nelle semplici storielle. Non ci sono baloons, ma strofe ottonarie in rima baciata. La rivista si rivolge ai figli del ceto medio. Vediamo quindi, anche tramite gli ottimi pannelli installati allo Spazio Fumetto, situazioni divertenti di famiglie benestanti e simpatici "negretti" dal fascino esotico, simbolo di un'Italia che cercava di mostrare il lato umano del colonialismo. Il primo beniamino è difatti Bilbolbul, bambino africano che si adatta alle metafore della narrazioni. Il negretto diventa bianco di paura e sbianca nel fisico, allunga gli occhi e i bulbi oculari gli scappano dalle orbite. Oggi sarebbe tacciato di razzismo, ma cent'anni fa divertiva i più piccoli, che lo elessero a mascotte della rivista. 

Si arriva alla Grande Guerra e il Corriere dei Piccoli si schiera con l'interventismo e la propaganda. Sarà così anche con il regime fascista e i bambini di quegli anni saranno obbligati ad affascinarsi alle storielle di perfetti balilla capaci di mettere ordine laddove domina il caos della democrazia. Nel dopoguerra il giornalino si smacchia dall'onta della dittatura e riprende la sua vivacità, ma è negli anni sessanta che la testata cambia, abbandonando le didascalie in rima baciata per arrivare al grande fumetto. Se prima della guerra i principali disegnatori erano stati Attilio Mussino (Bilbolbul), Antonio Rubino (Quadratino) e Sergio Tofano detto Sto (Il Signor Bonaventura), Carlo Bisi (Sor Pampurio), Bruno Agnoletta (Marmittone), ora arrivano Hugo Pratt (Corto Maltese), Benito Jacovitti (Cocco Bill), Grazia Nidasio (Valentina Mela Verde) e le storie d'avventura di Sergio Toppi, Mario Uggeri e Dino Battaglia

Il prodotto inizia a rivolgersi anche a un pubblico di adolescenti, che nel corso degli anni sessanta crescerà con la rivista. Negli anni settanta il Corrierino si divide, tra quello dei Piccoli e quello dei Ragazzi. Quest'ultimo dura fino a metà anni ottanta, l'altro gli sopravvive un decennio. Gli ultimi anni sono quelli di Stefy della Nidasio e della Pimpa di Altan. E se nella prima metà del novecento si era dato spazio anche a strisce americane, negli anni ottanta si apre al mondo dei manga giapponesi, con i personaggi che impazzano nei cartoni animati del piccolo schermo.

Nel 1995 muore per calo di vendite quello che è stato il simbolo del fumetto italiano. Il Corriere dei Piccoli ha aiutato a crescere non solo i lettori, ma pure gli autori. Grandi scrittori come Gianni Rodari, Italo Calvino e Dino Buzzati sono passati da lì, con fiabe o romanzi a puntate destinati a fare la storia della letteratura italiana.

Tutto questo è presente al WoW Spazio Fumetto, in una mostra completa di cui le scuole dovrebbero tener conto. Dalle elementari ai primi anni delle superiori, questo prodotto culturale del XX secolo merita una mezza giornata scolastica. Perché conoscere il Corriere dei Piccoli per i ragazzini di oggi può essere fondamentale per avvicinarli al fumetto e alla narrativa,oggi come non mai desiderose di trovare nuovi lettori.

Leonardo Marzorati

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