I capolavori di Manet a Milano
Oltre
il realismo e non ancora impressionista, Manet è stato senza dubbio
uno dei pittori più atipici dell'ottocento. Alcuni dei suoi
capolavori presenti a Milano ci mostrano un pittore impegnato
politicamente, attento ai cambiamenti della società che la capitale
francese all'epoca mostrava meglio di ogni altra città.
Il
ritratto di Emile Zola e quello di Stephane Mallarmé ci fanno
conoscere il Manet della figura umana, in grado di mostrare le
inquietudini e il pensiero dei grandi intellettuali che frequentavano
l'allora capitale mondiale della cultura.
In
chiave pre-impressionista non può mancare il paesaggio. Dal vento
freddo del nord che si scaglia sulle frasche, alla città piena di
luci che si anima di frenetica vita sociale: mondi contrapposti che
Manet e altri pittori dell'epoca hanno saputo riassumere a suo di
pennellate che andavano oltre le rigide forme dimensioni del realismo
e non erano ancora arrivate alle macchie di colore impressioniste.
Il
celeberrimo “Il pifferaio” è ovviamente una delle tele su cui il
pubblico si sofferma maggiormente. Ai capolavori di Manet si
alternano anche quadri di altri maestri dell'epoca come Stevens,
Boldini, Monet e Renoir. Nelle ultime sale sono presenti nature morte
e ritratti intimisti di damigelle della ricca Parigi.
L'esposizione
merita davvero di essere visitata. Per conoscere il fermento
culturale di una città che nella seconda metà dell'ottocento fu
baricentro mondiale dell'arte. Tutti cercavano di somigliare alla
Parigi di Manet, anche quella risorgimentale Milano che oggi ospita
la mostra.
Leonardo
Marzorati
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