I Promessi Sposi in un balloon

Che c'entra il mondo dei fumetti con Alessandro Manzoni? In apparenza nulla, ma forse non molti sanno che esistono diverse versioni dei Promessi Sposi a fumetti. Fino al 7 maggio al Wow Spazio Fumetto di Milano si potranno conoscere tutte le versioni a balloon del capolavoro manzoniano. 

Nelle sale del museo del fumetto troviamo tutte tavole che dagli anni del dopoguerra ad oggi hanno contribuito a far conoscere la storia di Renzo e Lucia a una larga platea di pubblico.

La mostra inizia facendoci conoscere i volti dei protagonisti, che nell'immaginario collettivo sono rimasti immutati nei decenni. Perché don Abbondio è un anziano curato dal bigio pizzetto, Renzo un giovane aitante dai baffetti neri, Lucia una modesta fanciulla con le guazze sui capelli, la monaca di Monza un'affascinante donna di mezza età, Fra Cristoforo un canuto saggio dalla lunga barba? A dar vita fisica a questi personaggi, più delle descrizioni di Manzoni sono stati ritratti eseguiti dal disegnatore Francesco Gonin nel 1940. Su indicazione delle stesso Manzoni, Gonin ritrasse i protagonisti dei Promessi Sposi per l'edizione del 1840 del libro. 

Cent'anni più tardi, dopo due versioni cinematografiche abbastanza fedeli nel look dei personaggi alle tavole di Gonin, diversi fumettisti si sono imbattuti nel romanzo lombardo. Domenico Natoli, Paolo Piffarerio, Sergio Toppi e tanti altri fumettisti hanno realizzato tavole sui Promessi Sposi. Il museo le mette tutte in mostra.

Al Wow non mancano le parodie a fumetti, da quelle Disney (“I Promessi Topi” o “I Promessi Paperi”), a quella di Geppo o dei Flinstones, fino a quelle erotiche in voga negli anni settanta. Ci sono anche proiezioni dei vari film sul romanzo, compresa l'adattamento comico del Trio Lopez-Marchesini-Solenghi. 

Alle tavole esposte si aggiungono interessanti schede didattiche sui personaggi e sull'autore. Un Manzoni a fumetti come non lo avete mai visto, per conoscere in maniera diversa un libro che è stato croce e delizie per generazioni di studenti.

Leonardo Marzorati

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