Un paese senza medico nè farmacia

 IL PAESE SENZA MEDICO NE' FARMACIA

La salute è il primo dovere della vita”, scriveva Oscar Wilde, nel romanzo “L'importanza di chiamarsi Ernesto" nel 1895. Tutti ci auguriamo di essere sempre in ottima salute, se poi viene a mancare la farmacia sotto casa e il medico di famiglia chiude bottega, bisogna preoccuparsi perfino se ci si becca un raffreddore.
In questa spiacevole situazione si trovano gli abitanti di Ponte Sesto, quartiere residenziale del Comune di Rozzano. Lo scorso 8 marzo, a seguito di una delibera del consiglio comunale, è stato deciso di trasferire la farmacia numero 4 da piazza Berlinguer (situata al centro del piccolo paese) a via Manzoni, una zona divenuta prevalentemente commerciale a seguito della costruzione di molti supermercati e centri commerciali che si è susseguita negli ultimi anni.
La ragione del trasferimento sarebbe dovuta ai pochi incassi registrati da questa farmacia. A questo punto ci domandiamo se un servizio pubblico, debba necessariamente trovare giustificazione in un guadagno economico o se basti essere una risorsa utile alla comunità per continuare ad esistere.
La risposta arriva dagli stessi gli abitanti che si sono già mobilitati con una raccolta di firme (attualmente 580) per bloccare questa decisione che provocherebbe solo disagi alle molte persone anziane e a tutte quelle che hanno difficoltà a muoversi.
A questa spiacevole situazione si aggiunge l’improvvisa dimissione di uno dei due dottori del quartiere e l’imminente pensionamento dell’altro. Questa improvvisa mancanza lascerà molti cittadini senza un medico di base e senza uno studio presso cui recarsi. Anche per questo problema è stata avviata una raccolta di firme che al momento ha raggiunto la quota di 870.
Tutti coloro che sono intenzionati a sostenere la causa possono recarsi le domeniche del 2 e 9 aprile dalle ore 9:30 alle 12:30 in piazza Berlinguer, dove si continuerà a raccogliere firme per la petizione.

Francesca Ricca

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