Antonello da Messina: una mostra imperdibile a Milano


Antonello da Messina visse meno di 50 anni, lasciando ai posteri una serie limitata di capolavori. Tra i massimi pittori del XV secolo, Antonello da Messina è il protagonista di una delle grandi mostre di Palazzo Reale a Milano. 20 opere, assoluti capolavori provenienti da tutto il mondo, ci fanno conoscere il genio del pittore siciliano.

Nato attorno al 1430, Antonello fu il primo artista in grado di fondere luce e atmosfera, prendendo spunto dall'esperienza dei pittori fiamminghi del XV secolo. Al saper imprimere sulla tela la luce, Antonello coniugò la monumentalità e la spazialità razionale della scuola rinascimentale italiana.

Grazie al critico d’arte del XIX secolo Giovanni Battista Cavalcaselle, oggi sappiamo che alcuni capolavori rinascimentali sono attribuibili ad Antonello. A Milano si parte proprio da Cavalcaselle, presente con diversi suoi schizzi e studi sulle opere del maestro messinese.

Dagli studi di Cavalcaselle si passa ai capolavori di Antonello. Si parte con “San Girolamo nello Studio”, proprio attribuito ad Antonello da Messina (e non a pittori fiamminghi) dallo stesso critico d’arte. I fasci di luce, la perfetta prospettiva, la minuzia nei particolari. Questo piccolo olio su tavola è uno dei quadri del rinascimento più celebrati nel mondo, di solito esposto alla National Gallery di Londra.

A tema religioso abbiamo a Palazzo Reale anche un Ecce Homo di un’espressività impressionante (fate attenzione alle lacrime sul viso), un polittico con i Dottori della Chiesa e una Crocifissione con all'orizzonte uno dei primi paesaggi.

La grandezza di Antonello sta anche nel ritratto e in mostra ci sono alcuni dei suoi più celebri lavori. I suoi ritratti sono famosi per vitalità e profondità psicologica. Il marinaio ignoto, che emozionò anche lo scrittore Leonardo Sciascia (l’opera è di stanza al Museo Mandralisca di Cefalù); lo ieratico Ritratto Trivulzio e il sornione Ritratto d’uomo (Michele Vianello?).

Punta di diamante dell’esposizione è l’Annunciata di Palermo, una delle più celebri immagini della Vergine Maria. La Madonna pare frenare l’osservatore, sollevando leggermente la mano destra, mentre con la sinistra sistema il manto. Dalla geometria essenziale del manto emerge il perfetto ovale del volto della Vergine, con lo sguardo inclinato e un’espressione di severa modestia.

La mostra si conclude con un’opera del figlio di Antonello, Iacobello d’Antonio. La sua Madonna con Bambino forse partì dai pennelli del padre e venne ultimata dopo la sua morte da Iacobello. Quello di Milano è un percorso imperdibile e una delle rare occasioni in cui si possono ammirare in poco tempo 20 capolavori di Antonello da Messina.

Leonardo Marzorati

Commenti

  1. Una narrazione asciutta ed efficace. È uno stimolo a visitare la Mostra.

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