L'alleanza rinascimentale tra Italia e Germania

Tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo gli scambi commerciali tra gli stati dell'Italia centro-settentrionale e la Germania hanno influenza anche sull'arte. Pittori e scultori delle terre germaniche del Sacro Romano Impero vengono nelle grandi città della nostra penisola, affacciandosi ai maestri del rinascimento. La pittura tedesca ne esce stravolta, in primis con il suo artefice più talentuoso: Albrecht Durer.
A Palazzo Reale a Milano è in corso una mostra che rende omaggio alle opere del maestro tedesco e ad alcuni suoi contemporanei, suoi connazionali o italiani. Alcuni capolavori di Durer presenti a Milano ci fanno capire quanto fosse maestra la nostra Italia e allieva quella Germania che oggi molti tendono a invidiare.
La prospettiva nata a Firenze, i paesaggi di Giorgione e Tiziano, i ritratti di Raffaello e Andrea Previtali, gli studi sul corpo umano di Leonardo e Michelangelo: la rivoluzione pittorica del nostro rinascimento contagia la Germania e gli artisti dell'Europa Centrale non possono far altro che beneficiarne. Durer diviene il capostipite della pittura tedesca, dipingendo opere religiose d'immensa intensità e miti classici, sulla scia dei suoi colleghi italiani. A Milano si possono ammirare quadri religiosi e quadri classici, tele dal valore immenso dove l'anima tedesca non si fa da parte, ma vive un dualismo con le innovazioni italiane. Ne è un ottimo esempio "Paesaggio con la famiglia del fauno", piccola tela a olio dove il pittore tedesco coniuga le caratteristiche del paesaggio veneziano con la bucolica naturalezza del mito classico. I quadri di Durer sono un ultimo splendore di rinascimento europeo prima delle grandi guerre che insanguineranno il Vecchio Continente.
Durer omaggia il potente dell'epoca con la xilografia in onore di Massimiliano I, imperatore del Sacro Romano Impero e predecessore di quel Carlo V che dovrà poi gestire lo scontro tra Chiesa di Roma e Chiesa Riformata. Con Durer c'è ancora una sola cristianità nell'Europa Occidentale, ma i venti di guerra iniziano a farsi sentire.
La mostra a Palazzo Reale merita una visita. Passeggiando tra in non tantissimi quadri di Durer e i tanti schizzi e lavori a matita, possiamo immergerci pienamente negli anni a cavallo tra il 1500. Uomini d'armi, riscoperta delle antiche Roma e Grecia, ma anche superstizione, con demoni e streghe da combattere. Il tutto condito da un'eleganza di tratto che è debitore verso quei pittori italiani che avevano fatto scuola per tutto il mondo conosciuto.
Leonardo Marzorati

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