Cinquanta capolavori imperdibili in Italia

I musei italiani sono invidiati in tutto il mondo per i loro tesori che vanno dall'età classica al barocco, passando per i capolavori del gotico e del rinascimento. Se si parla però di impressionismo, postimpressionismo e avanguardie di inizio novecento, dobbiamo inchinarci ad altri paesi europei e agli Stati Uniti. Proprio oltreoceano, nel corso del novecento, sono arrivati tanti capolavori realizzati dai più grandi maestri europei del XIX e XX secolo. 

Uno dei più prestigiosi musei è quello di Filadelfia, che ha concesso all'Italia alcune delle sue opere più celebri. Nasce così la mostra "Impressionismo e Avanguardie. Capolavori dal Philadelphia Museum of Art". Fino al 2 settembre prossimo al Palazzo Reale di Milano si potranno ammirare 50 quadri realizzati dai più grandi pittori a cavallo tra i due secoli scorsi.

I nomi non hanno bisogno di presentazione: Manet, Monet, Renoir, Degas, Pizzarro, Gauguin, Van Gogh, Cezanne, Matisse, Bonnard, Soutine, Rousseau, Mirò, Picasso, Mondrian, Dalì, Klee, Rodin e Brancusi. Pittori e scultori che hanno contribuito a cambiare il senso dell'arte sono tutti riuniti a fianco del Duomo. 

I quadri sono 50: bastano e avanzano per una mostra ben costruita, che dà il tempo necessario al visitatore di ammirarli piacevolmente tutti, soffermandosi magari su una tela particolarmente emozionante.

Le prime sale sono riservate agli impressionisti. Man mano che si prosegue la visita ci si imbatte in nuove forme di sperimentazione, fino ad arrivare al surrealismo e al cubismo. Quadri che abbiamo visto giusto su libri d'arte o su internet finalmente possono essere ammirati dal vivo. 

Si possono confrontare i paesaggi di Monet con quelli di Sisley. La vita cittadina di Pizzarro con quella di Renoir. Il ritratto secondo Van Gogh e quello di Cezanne. Il cubismo di Picasso con quello di Braque. La scultura di Rodin con quella di Brancusi. I colori di Chagall con quelli di Matisse. Le forme astratte di Kandinsky con quelle di Klee. Insomma, tra questi 50 quadri c'è davvero da perdersi.

Un buon visitatore dovrebbe soffermarsi sulla grande tela di Rousseau, detto Il Doganiere, "Una sera di carnevale". Non manca la componente "rosa", con alcune opere delle pittrici Mary Cassatt, Marie Laurencin e della più famosa Berthe Morisot.

A meno che qualcuno abbia in programma un giro in Pennsylvania, sarà difficile poter ammirare questi capolavori dell'ottocento e del primo novecento. L'unico modo è fare un salto a Palazzo Reale. Le tele esposte valgono il prezzo del biglietto.

Leonardo Marzorati

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