Voucher lavoro, una buona soluzione?
Sempre più nuovi posti di lavoro ricorrono al pagamento in voucher. Tra
i giovani sono diffusissimi ormai e anche chi ha un contratto tradizionale o è
pensionato, avrà senz’altro sentito parlare in tv o letto su giornali e social
network di questa nuova tipologia di pagamento. Cosa sono in sostanza i
voucher?
I buoni lavoro, o voucher lavoro, vengono erogati dall'INPS e sono dei
modi di pagamento per lavori occasionali e discontinui, per prestazioni di
lavoro accessorie, cioè non regolamentati con i classici contratti: insomma,
sono un metodo per rendere regolari situazioni che potrebbero essere
considerati lavoro nero.
I voucher sono disponibili sia cartacei che telematici: i primi vengono
consegnati dal datore di lavoro al lavoratore, che provvederà ad incassarli
presso un ufficio di Poste Italiane entro 24 mesi dall'emissione, i secondi
invece vengono erogati dall'INPS su una apposita INPS Card intestata al
lavoratore (una specie di carta PostePay) oppure con un bonifico domiciliato
che lo stesso incasserà presso un ufficio postale. Ovviamente i voucher sono
"comprati" dal datore di lavoro, che deve comunicare all'INPS
l'inizio del lavoro di prestazione occasionale/discontinuo.
Esistono quindi doveri del lavoratore e doveri del datore. La fiscalità
di questi voucher è differente dalle altre prestazioni occasionali come la
ritenuta d’acconto. I buoni lavoro sono disponibili nei tagli da 10, 20 e 50
euro, per i quali il lavoratore incasserà netti rispettivamente 7.50, 15 e
37.50 euro, in quanto il resto è così detratto: 13% contributi INPS (gestione
separata), 7% assicurazione INAIL e il 5% all'INPS per gestione servizio.
In piccola parte quindi anche i vituperati voucher hanno contributi
previdenziali e negli ultimi due anni hanno sottratto molte attività al mercato
nero. Non possono però essere messi sullo stesso piano di un contratto tipico.
La politica da mesi litiga sull’effettiva efficacia dei voucher. Indipendentemente
da come la pensate, quanto incassato dal
lavoratore occasionale tramite voucher lavoro è esentasse e non va indicato
nella dichiarazione dei redditi, non incide sullo status di disoccupato o
inoccupato, è compatibile coi versamenti volontari ed è cumulabile con altri
trattamenti pensionistici. Una serie di vantaggi di cui, in tempo di crisi, è
meglio tener conto.
Leonardo Marzorati
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