LinkedIn, l'essenziale
“Da
zero a dieci” è il titolo di un bel film di Luciano Ligabue, ma
potrebbe andar bene anche per la storia italiana di LinkedIn.
Il
social network del lavoro è presente in rete dal 2003. Nato come una
sorta di curriculum digitale, oggi LinkedIn è diventato una comunità
professionale che consente agli utenti di realizzare progetti,
tenersi informati e seguire i settori d’interesse. In Italia pochi
si avvicinarono a LinkedIn nel primo decennio del XXI secolo. Chi
lavorava a contatto con l’estero si fece un profilo, ma la
stragrande maggioranza dei lavoratori, giovani compresi, attorno al
2010 si limitava a stare su facebook (ovviamente per ragioni ludiche)
e a utilizzare altri strumenti per la ricerca del lavoro in internet.
Nel
2011 LinkedIn
sbarcò
in Italia con
la sua prima sede a Milano: era
poco più di un ufficio con quattro dipendenti. Oggi, cinque anni
dopo, il social network per professionisti conta 9 milioni di utenti
iscritti solo nel Belpaese, un milione in più rispetto all’anno
scorso, e 433 milioni in tutto il mondo.
Con
lieve ritardo sugli altri principali stati europei, l’Italia ha
capito che il mondo social può essere utilizzato non solo per
divertirsi, ma anche per farsi conoscere a livello professionale in
rete, per affacciarsi alle aziende e per mettere in mostra non solo
le foto delle vacanze, ma anche le esperienze scolastiche e
lavorative maturate. Un
altro
dei punti di forza dell’espansione di
LinkedIn,
soprattutto tra i più giovani, sono state le app, dato
che si è arrivati all’utilizzo
mobile del 54%.
Con
un ritmo di crescita globale di due utenti ogni secondo, nei prossimi
dieci anni l’obiettivo di LinkedIn sarà
raggiungere tutti i settori del lavoro, uscendo dalla nicchia dei
cosiddetti colletti bianchi, che oggi rappresentano la maggioranza
degli iscritti. Per farlo, LinkedIn vuole puntare anche sugli
studenti universitari, aiutandoli a entrare in contatto con le oltre
42mila aziende che utilizzano il social come strumento di
reclutamento e assunzione di nuovi talenti.
Avere
un profilo LinkedIn è fondamentale se si sta cercando un lavoro o ci
si vuole mettere in gioco e avere più opportunità di crescita
professionale. Chi resta senza, resta indietro.
Leonardo Marzorati
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