Il mondo del lavoro e la violenza contro le donne

Il mondo del lavoro e la violenza contro le donne


Oggi 25 novembre 2016 è la Giornata Mondiale contro la violenza alle donne.

In molti casi la violenza di genere ha ripercussioni sul mondo del lavoro.
Una donna molestata, picchiata o stalkerata, fatica a essere efficiente in azienda come una qualsiasi altra collega.

Per questo il diritto del lavoro ha pensato di dare un supporto a quelle donne vittime, per poterle, in un lasso di tempo non eccessivo, riportare ai livelli di efficienza produttiva precedenti ai traumi fisici e psicologici causati dalla violenza.


In Italia solo negli ultimi anni la politica si è messa in moto per contrastare questa piaga.
Il Jobs Act prevede un congedo di 3 mesi per le donne vittime di violenza.
Il testo recita: “La dipendente di datore di lavoro pubblico o privato, con esclusione del lavoro domestico, inserita nei percorsi di protezione relativi alla violenza di genere, debitamente certificati dai servizi sociali del comune di residenza o dai centri antiviolenza o dalle case rifugio, ha il diritto di astenersi dal lavoro per motivi connessi al suddetto percorso di protezione per un periodo massimo di tre mesi”.

Il congedo può essere usufruito su base oraria o giornaliera nel arco di tempo di tre anni e prevede la retribuzione pari all’ultima percepita.
In caso di necessità la lavoratrice può anche chiedere la trasformazione del tempo pieno in tempo parziale, per poi tornare al tempo pieno una volta superato il periodo di difficoltà.

Queste politiche di welfare sono le prime nel nostro Paese approvate per contrastare la violenza di genere dal punto di vista lavorativo. Seguono azioni simili messe in pratica in altri paesi democratici come Australia, Canada e Stati Uniti.
È ancora presto per fare delle valutazioni sugli effetti di questo paragrafo del Jobs Act. Un’ulteriore proposta, corollaria alla legge, è la richiesta alle aziende di inserire dei programmi interni di supporto. In alcune grandi imprese ci si sta pensando e in alcune regioni esistono già degli sportelli itineranti di sensibilizzazione organizzati dalle Asl locali e ospitati sui posti di lavoro.
La violenza contro le donne è un cancro da estirpare a livello mondiale. Le politiche del lavoro italiane finalmente muovono i primi passi in termini di soccorso alle vittime. Prima di tutto però, occorre educare gli uomini a comportamenti civili. Perché in un posto di lavoro si può trovare la donna vittima, come l’uomo carnefice.

Leonardo Marzorati            
          

Commenti

  1. Beh...considerando che chi denuncia spesso non vede immediato il risultato della denuncia, considerato che è da agosto che la Boschi deve organizzare una "cabina di regia"
    Considerata la facilità di licenziamenti dubito che le ditte ,nella gran parte, attuino i programmi di aiuto verso le donne maltrattate.
    Considerato che hanno tagliato i fondi alle organizzazioni/associazioni antiviolenza...
    sono più che convinta che queste siano solo frottole.
    Vorrei davvero sapere quante ditte lo fanno. In che percentuale...
    voi siete meravigliosi
    ...voi però...

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