Milano capitale italiana del fumetto

L'autunno e l'inverno milanese sono all'insegna del fumetto. In questi mesi il capoluogo lombardo è teatro di tre mostre dedicate interamente al mondo dei baloons. Due delle tre esposizioni sono alla Fabbrica del Vapore. Una racconta la storia del fumetto manga, l'altra della casa editrice Bonelli. La terza è nella casa meneghina della nona arte: il WOW Spazio Fumetto. 

"Manga Heroes. Da Osamu Tezuka ai Pokemon" celebra, fino al 2 gennaio prossimo, gli ultimi decenni dei fumetti (manga) e dei cartoni animati (anime) giapponesi. I manga sono sempre più presenti nelle librerie delle camerette degli adolescenti. Se il fumetto europeo fatica a farsi amare come un tempo dai giovanissimi, quello nipponico sta vivendo un momento d'oro. E se nei decenni passati, specie negli ultimi due del XX secolo, erano gli anime a farla da padrone, ora i giornaletti provenienti dal Sol Levante vengono comprati, letti e scambiati da tanti ragazzi della generazione Z, quella cresciuta con lo smartphone in mano. 

Alla Fabbrica del Vapore questi giovanissimi conosceranno personaggi e autori che hanno fatto scuola agli attuali fumettisti più celebri del Sol Levante. Su tutti Osamu Tezuka, definito il "Dio del Manga", colui che nel 1963 creò il primo anime della storia, "Astroboy", e che plasmò il manga moderno con i personaggi dai grandissimi occhi. A caratterizzare la fisionomia di personaggi come "La Principessa Zaffiro" (primo fumetto gender fluid, altra tematica sviscerata alla mostra) non fu l'invidia per gli occidentali, come credono in molti, ma un omaggio ai cartoons statunitensi degli anni trenta come "Betty Boop". 

"Manga Heroes" piacerà anche ai trentenni e quarantenni cresciuti guardando in tv le avventure dei robottoni Goldrake, Mazinga, Daytarn III, Jeeg Robot; di personaggi leggendari come l'Uomo Tigre, Devil Man, Kenshiro, Capitan Harlock; di eroine femminili come Candy Candy, Lamù, Lady Oscar. Questi personaggi capaci di emozionare generazioni di bambini e ragazzi dal Giappone all'Europa sono tutti presenti con modellini, poster e tavole originali.

I giapponesi sono sempre stati attratti dalla cultura e dalla storia occidentale, in particolare italiana (spesso non ricambiati). L'amore dei fumettisti nipponici per il nostro Paese è rappresentato alla mostra dalla versione manga della Divina Commedia realizzata da Go Nagai, il padre di Mazinga, Goldrake e Jeeg Robot.


Di fronte all'universo manga, in altre stanze della Fabbrica del Vapore, troviamo tutti gli eroi (o antieroi) della più celebre e prolifica casa editrice del fumetto italiano: la Sergio Bonelli Editore. Fondata nel lontano 1941, la Bonelli festeggia i suoi 80 anni di vita portando alla Fabbrica del Vapore tutte le sue creazioni. La mostra è aperta fino al 30 gennaio 2022.

In ogni sala viene analizzato un genere fumettistico, mettendo al centro della scena il personaggio che più di ogni altro lo ha identificato. Si parte col western e a farla da padrone non può che essere Tex Willer. Il leggendario ranger, creato nel 1948 da Gianluigi Bonelli, è forse l'eroe che più di ogni altro ha segnato il successo della longeva casa editrice. La sala del western fa conoscere anche altri personaggi che hanno lasciato un segno indelebile nella storia del fumetto italiano, come Ken Parker e Magico Vento. 

Dal western si passa al fumetto d'avventura e qui i due protagonisti sono Zagor e Mister No, entrambi creati da Sergio Bonelli, figlio di Gianluigi che si firmava con lo pseudonimo di Guido Nolitta. A rappresentare il mistero c'è Martin Myster, ma come non dimenticare fumetti cult come Napoleone o le storie di Zona X. Per l'horror il personaggio icona della Bonelli è Dylan Dog, da cui sono stati realizzati giochi in scatola, videogames e perfino un film (parecchio brutto). Un gustoso film horror, la cui realizzazione è proiettata in una sala della mostra, è quello su Dampyr, altro fumetto horror bonelliano di successo. La sala dedicata al giallo vede come principale protagonista la detective Julia, una delle poche eroine donne del fumetto italiano. Altre protagoniste femminili della Bonelli sono la ragazzina Gea e la sexy Legs Weaver, passata dal ruolo di assistente di Nathan Never (protagonista principale della sala dedicata alla fantascienza) ad avere una testata tutta sua. Nell'ultima sala troviamo il fantasy, forse il genere che negli ultimi anni ha avvicinato più degli altri i giovani al fumetto. Qui l'eroe Bonelli è Dragonero, da cui è stato tratto anche un cartone animato di successo. 


Infine al WOW Spazio Fumetto, fino al 27 febbraio prossimo, troviamo la mostra "I Comics Made in Italy", una celebrazione della nona arte italiana con tavole realizzate dai suoi migliori maestri. Più di cento anni di storia fanno fatica a essere "compressi" nelle sale del museo del fmetto di Milano, ma i realizzatori di questa bella esposizione hanno fatto del loro meglio per non dimenticare nessuno. 

Si parte dal Signor Bonaventura di Sergio Tofano per arrivare a John Doe di Roberto Recchioni e Lorenzo Carnevale. In mezzo a questo secolo abbondante troviamo tutti i più grandi maestri del fumetto italiano: Hugo Pratt, Guido Crepax, Andrea Pazienza, Sergio Toppi, Benito Jacovitti, Silver, Bonvi, Milo Manara, Grazia Nidasio, Magnus, Dino Battaglia, Attilio Micheluzzi, Lina Buffolente, Sio e tantissimi altri. 

Se da una parte c'è il disegnatore con il pennino in mano, dall'altra parte, sul foglio di carta, c'è il protagonista della storia. Come nell'affollata locandina che apre la mostra, i più celebri beniamini del fumetto italiano hanno trovato il loro spazio, su una tavola appesa o in uno dei tanti libricini esposti nelle teche. Ci sono Bilbolbul, il pilota Luciano Serra, Tex Willer, Cattivik, le Strumtruppen, Geppo, Alan Ford, Tiramolla, Rat Man, Lupo Alberto, La Pimpa, Valentina Melaverde, Diabolik, Dylan Dog, Gli Aristocratici, Cocco Bill, Zanardi e tantissimi altri. 

Questi personaggi hanno spesso avuto fortuna anche oltre le Alpi. Sono difatti esposti tanti albi provenienti dai diversi paesi europei e non di alcuni dei più celebri personaggi del fumetto italiano. Una chicca riguarda "Saturno contro la Terra". Del più celebre fumetto di fantascienza anteguerra, realizzato nel 1936 dagli sceneggiatori Cesare Zavattini e Federico Pedrocchi e dal disegnatore Giovanni Scolari, sono presenti alcuni albi storici risalenti al ventennio fascista. Un motivo in più per non perdere questo interessantissimo evento.

Tra il 2021 e il 2022 Milano si è senz'altro conquistata il titolo di Capitale Italiana del Fumetto. Queste tre rassegne ne sono la dimostrazione. 

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