Al Mudec i disegni che diedero vita ai sogni


Ci sono disegni che hanno dato vita a capolavori capaci di emozionare bambini per decenni e decenni. Dagli anni trenta del secolo scorso a oggi, tutte le diverse generazioni di bambini hanno sognato davanti al grande schermo, incantati da un film d’animazione della Disney. La stragrande maggioranza degli adulti di oggi, giovani o anziani che siano, da bambini è stata al cinema a vedere un classico di quella casa cinematografica sinonimo di fiabe divenute film.

Al Mudec di Milano, fino al 13 febbraio 2022, una mostra ci immerge nel fatato mondo della Disney e della sua arte di raccontar storie senza tempo. Nelle sale del Museo delle Culture sono esposti alcuni capolavori disegnati, e in alcuni casi dipinti, dai più grandi artisti che hanno lavorato per l’impero dei sogni fondato da Walt Disney. Si tratta di opere originali prese dagli Archivi Disney, dove le fiabe classiche vengono impresse sulla carta, per fare da modello alle versioni d’animazione destinate al cinema.

Le tavole da cui nacquero i capolavori cinematografici riproducono con chine, matite, acquarelli e tempere le antiche matrici di tradizione epica: sono i miti, le leggende medievali e il folklore, le favole e le fiabe che costituiscono da secoli il patrimonio narrativo delle diverse culture del mondo.

Si inizia da opere come “I Tre Porcellini”, “Biancaneve e i sette nani”, “Pinocchio” e “Fantasia”, per arrivare, in un percorso che fa rivivere i classici della Disney, a “La Spada nella Roccia”, “Robin Hood”, “La Sirenetta”, “Frozen”, “Oceania”. Dalle fiabe europee, quelle narrate da Charles Perrault e dai fratelli Grimm, la Disney ha saputo recuperare e adattare alla settima arte favole provenienti dagli altri continenti, regalando nuovi sogni a grandi e piccini.

Dietro a ogni film d’animazione c’è il lavoro di maestri della pittura e del disegno. Dagli schizzi in bianco e nero alle tavole con le ambientazioni e i protagonisti delle fiabe, il Mudec ci fa ammirare opere d’arte che per la prima volta mettono piede nel nostro Paese. Il confronto tra i semplici fogli di carta e l’animazione vera e propria permette di capire il lavoro certosino che sta dietro ogni cartone animato.

L’ultima sala è una deliziosa sorpresa. Il giusto finale per un’esposizione che ci fa tornare bambini e sognare ancora una volta di essere noi i protagonisti di un classico Disney.

Leonardo Marzorati

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