La Madonna Litta è tornata a Milano


Di Madonne con Bambino, in particolar modo di quelle “del latte” (dove Gesù Bambino si abbevera al seno della Vergine), l’arte è piena. Ce ne sono alcune però riconosciute come capolavori che hanno contribuito a fare la storia della pittura. Una di queste è senza dubbio la “Madonna Litta” del Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo.



Il dipinto, datato attorno al 1490 è attribuito a Leonardo Da Vinci, ma probabilmente venne concluso da uno dei suoi allievi, il Boltraffio o Marco d’Oggiono. Il dipinto, un piccolo 42 per 33 centimetri, fino al 10 febbraio prossimo potrà essere ammirato nella sua città natale, Milano, al Museo Poldi Pezzoli.



Dal 1865 il dipinto non è più nel capoluogo lombardo, quando venne venduto da Antonio Litta Visconti Arese allo zar Alessandro II. La “cattività russa” dura da un secolo e mezzo, ma per tre mesi, in occasione del 500esimo della morte del suo autore, la Madonna Litta è a Milano.



A ospitarla, la più ricca delle quattro case-museo della città. Al Museo Casa Poldi Pezzoli è stata allestita una piccola mostra al pian terreno, per contestualizzare l’opera leonardesca e attorniarla ad altre tele dei suoi più celebri allievi, in particolar modo i quattro artisti che stanno ai suoi piedi nella statua presente nella limitrofa Piazza della Scala: Boltraffio, Marco D’Oggiono, Salaino, Cesare da Sesto.



Non vi è certezza sui reali autori della Madonna Litta, ma immersa tra quadri leonardeschi trova una sua dimensione più “di casa”, cosa che tra le aristocratiche e fredde stanze dell’Ermitage di San Pietroburgo il dipinto non può avere. Ecco perché la mostra al Museo Poldi Pezzoli merita una visita. Obbligatoria per chi non conosce le opere dal valore inestimabile esposte permanenti nella casa museo; decisamente consigliata per chi crede di sapere tutto di Leonardo Da Vinci: qualcosa in più si imparasul genio toscano.



E poi c’è il quadro, da decenni ammirabile solo con un viaggio in Russia. Ora la Madonna Litta è a Milano. La perfezione in pochi centimetri quadri. La tempera fredda blu della mantella della Vergine si sovrappone al caldo rosso porpora dell’abito. I volti hanno la forza espressiva tipica della pittura lombarda cinquecentesca. La Madonna Litta anticipa tante opere dei decenni successivi. Iniziato da Leonardo, il lavoro viene poi terminato da uno dei suoi migliori allievi. Simbolo che la scuola leonardesca o lombarda è stata una delle più complete per forme, prospettive e armonia di tutto il Rinascimento.



La mostra al Museo Poldi Pezzoli è la ciliegina sulla torta di uno splendido anno leonardesco. Milano deve tanto al genio da Vinci; l’esposizione, curata da Skira, permette alla città di ripagare il suo artista e scienziato.



Leonardo Marzorati

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