I capolavori di Basquiat a Milano

Dalle strade di New York a quelle di Milano. Si potrebbe riassumere così l’esposizione su Jean Michel Basquiat presente al Mudec. Il museo delle culture di Milano infatti ospita fino al 26 febbraio una personale del celebre artista statunitense.

La mostra è un percorso nella vita personale e artistica di Basquiat. Le opere esposte partono dal 1980, quando il writer aveva 20 anni, fino alla sua morte, avvenuta nel 1988. Siamo in piena epoca reaganiana e Basquiat mostra tutto il suo disagio personale.

Nella prima sezione si possono ammirare le tele che mostrano la sofferenza personale di questo ragazzo catapultato in breve tempo dalle strade putride del ghetto di New York, alle più celebri gallerie di tutto il mondo. Basquiat racconta la tossicodipendenza, il consumismo, i falsi miti del successo.

C’è una forte analisi introspettiva dell’artista nell’opera di Basquiat. Le grandi tele esposte al Mudec raffigurano anche la discriminazione dei neri. L’afroamericano Basquiat ci tiene a precisare che, seppur sorpassato il segregazionismo, il popolo nero ha sempre meno opportunità di affermarsi nella società americana e sempre maggiori possibilità di finire ai margini.

I coloro di Basquiat brillano e raffigurano suoi personali personaggi dei cartoni animati. L’artista difatti passava molto del suo tempo lavorativo dipingendo con una tv accesa. Nelle ultime sale si possono ammirare anche i piatti che Basquiat disegnò in onore ad artisti e personaggi celebri passati o contemporanei verso cui provava ammirazione.

Il graffitismo americano viene dunque riassunto al Mudec da una bella retrospettiva su uno dei suoi principali maestri. I suoi pannelli, ricchi di immagini e scritte, ci aiutano a riflettere su criticità della società ancora presenti ai giorni nostri.

Leonardo Marzorati

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