Il sarcasmo dell'obiettivo di Martin Parr su 50 anni di società

Martin Parr è un affermato fotografo di fama internazionale. I suoi scatti hanno saputo come pochi altri a raccontare gli ultimi 50 anni della nostra società.

Al Mudec dal 10 febbraio al 30 giugno è presente una personale di Parr "Short & Sweet", che, partendo dai suoi primi scatti in bianco e nero degli anni settanta, racconta la sua società con il suo piglio realista e al tempo stesso ironico.

L'ironia della sua Inghilterra, dove è nato nel 1952, è una costante dei suoi lavori. Agli esordi ha immortalato la società operaia non ancora sconvolta dalle riforme thatcheriane degli anni ottanta. Dagli anni settanta ai novanta il lavoro di Parr si evolve, passando dal ritrarre le pause pranzo della working class e i fedeli a messa nelle chiese dello Yorkshire, al consumismo sfrenato.

Con l'ingresso negli anni ottanta le foto prendono colore. I colori che avevano sconvolto anche la moda del decennio, sugli scatti di Parr portano alla nausea. Nelle sue foto realizzate nel sobborgo balneare di Liverpool vediamo montagne di rifiuti, acque inquinate e cibo sprecato. Proprio contro la cultura consumistica delle spreco si scaglia Parr. Lo fa immortalando aspetti di vita comune delle persone.

Possono apparire un po' sadici o spocchiosi certe sue opere, ma non lo sono. L'humor britannico trasuda dalle foto, ma i soggetti immortalati non sono decontestualizzati o derisi. Sono così, sta allo spettatore farsi una propria idea.

Alcune fotografie, come quelle sul maltempo, possono sembrare buffe. È un aspetto costante della Gran Bretagna, quasi un luogo comune. Sotto la pioggia si corre e si cerca di ripararsi, nulla di più. L'autore è un cinico? Può darsi, anzi, probabile. Ma è anch'egli spettatore come noi di come vanno le cose, di come va la società. È il primo a gustarsi certe scene, dopodiché le regala ad altri grazie alla sua macchina e al suo talento.

Nella mostra è presente la serie “Common Sense”, accumulo di immagini dai colori vivaci, stampate a basso costo su carta A3 con una macchina Xerox. Parr ridicolizza il turismo di massa, più attento a riprendersi e a dire “io sono qui” piuttosto che a conoscere il luogo visitato nei suoi molteplici aspetti. Lo scatto con i turisti che vogliono essere ripresi mentre fingono di sorreggere la Torre di Pisa è esemplare. Dalla prospettiva di Parr e non da quella dell'altro fotografo, i turisti immortalati risultano ridicoli, dei cretini in Piazza dei Miracoli.

Tra i tanti aspetti che hanno interessato il lavoro di Parr ci sono le feste, la danza e la spiaggia. Parr si posiziona in un contesto sociale e con le sue foto ce lo racconta, con una dovizia di particolari che può far impallidire un navigato cronista.

Il fotografo inglese non ha disdegnato le riviste di moda, segno del suo sfaccettato talento. Un occhio di riguardo va anche al potere. E di fronte a un maestro del sarcasmo come Parr, anche i reali britannici cadono nel suo obiettivo.

L'autore era presente a Milano in occasione dell'inaugurazione dell'esposizione. È lo stesso Parr il curatore della mostra. Occasione in più per visitare questo utilissimo spaccato di società in 60 scatti.

Leonardo Marzorati

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