Movimento 5 Stelle alla prova dei fatti

Con il Rosatellum nessuno avrebbe dovuto vincere e così è stato. Le elezioni del 4 marzo scorso non hanno dato, com’era prevedibile, una maggioranza in parlamento. Il Movimento 5 Stelle, nonostante si sia affermato come primo partito, con una percentuale al di sopra delle aspettative, non ottenuto la maggioranza assoluta.

Anche l’altra forza politica fortemente avversa agli ultimi governi è stata premiata dal voto: la Lega. Salvini sorpassa Forza Italia nella sfida interna al centrodestra e si avvicina a un passo dal Pd, il grande sconfitto della tornata elettorale.

Il Movimento 5 Stelle ha scelto di andare da solo, affrontando di petto con il suo candidato Luigi Di Maio le due coalizioni che da vent’anni a questa parte hanno governato l’Italia. Questa scelta obbliga ora la compagine pentastellata a cercare alleati in parlamento. I primi ad essersi fatti avanti sono quelli di Liberi e Uguali, ma la minicoalizione di sinistra è troppo debole a livello di numeri per essere influente. Nel Pd lacerato qualcheduno ha strizzato l’occhio al Movimento, ma sarebbe deleterio allearsi alla formazione che ha governato negli ultimi anni il Paese e verso cui Di Maio e soci hanno alzato spesso le barricate. L’occhio dei 5 Stelle deve quindi cadere sulla Lega, cercando di strapparla dal giogo berlusconiano. Tornare al voto a breve con questa legge elettorale vorrebbe dire ritrovarsi più o meno con gli stessi parlamentari e ritrovarsi al punto di partenza. Formare un governo con la Lega è fattibile, per quanto difficile.

Il leader leghista punta alla leadership su tutto il centrodestra e un suo avvicinamento ai 5 Stelle brucerebbe questo suo sogno. Di fronte a questo scenario e con un Presidente della Repubblica che invita alla responsabilità, il Movimento deve cercare un accordo con la Lega, per un governo che sui punti comuni tra le due forze (non sono pochi) lavori concretamente. Nel frattempo va modificata la legge elettorale, per permettere alla prossima tornata elettorale, che sia tra uno, due o tre anni, di poter creare maggioranze stabili in parlamento.

Leonardo Marzorati

Commenti

Post popolari in questo blog

De Nittis, il pittore della vita moderna

Francisco Goya e il suo rapporto con la ragione

Al Museo della Permanente tra la Via Crucis di Botero e i Lego