Immergiamoci nella belle époque



Il genio di Toulouse Lautrec arriva a Milano. Fino al 18 febbraio 2018 a Palazzo Reale si potranno ammirare alcuni dipinti del grande pittore francese. Affetto da nanismo, la breve vita del genio nativo della Francia Meridionale, ma parigino di acquisizione, è stata in simbiosi con il fascino della belle époque d’oltralpe.


A Milano ci si può immergere in quel magico mondo colorato che tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo contraddistingueva la capitale francese. Si parte con le foto del pittore, spesso in pose ironiche ai limiti dell’osceno. Si passa ai suoi autoritratti, dove negli anni giovanili prevale uno stile impressionista.


Ai maestri impressionisti Toulouse Lautrec deve molto. Come deve tanto ai grandi pittori giapponesi, in particolare Utamaro, il cantore delle geishe. Dalle geishe del Giappone si passa alle prostitute di Montmartre. Toulouse Lautrec era un frequentatori di bordelli. Da cliente ed amico delle prostitute, l’artista ha saputo più di ogni altro mostrarne la dignità, tra abiti sgualciti, letti sfatti e stanzette umide.


Il degrado della prostituzione va di pari passo con la bella vita dei teatri. Ci sono i quadri, ma anche i celebri manifesti del pittore, quelli che con formule innovative annunciavano alla cittadinanza i grandi spettacoli. Dal comico e cantante Aristide Bruant, all’attrice Yvette Guilbert. Gli animali da palcoscenico ritratti da Toulouse Lautrec oltre all’immortalità guadagnano un’anima tutta loro, che si può comprendere solo ammirando le opere esposte.


Infine non possono mancare le ballerine di can-can del Moulin Rouge. Il celebre ballo parigino risalta nei poster di Toulouse Lautrec, che dipinge in allegria il sogno erotico di tanti visitatori di allora. E anche il nome del più famoso locale al mondo di cabaret deve tanto a questo pittore, piccolo di statura ma immenso di talento. Se volete conoscere la Parigi di fine ottocento, non vi resta che fare un salto a Palazzo Reale.

Leonardo Marzorati

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