Caravaggio a Milano, l'evento dell'anno

Il 2017 segna l'arrivo di Caravaggio a Milano. La mostra dedicata al genio sregolato di Michelangelo Merisi per diversi mesi vedrà le sale di Palazzo Reale stracolme di visitatori. Non potrebbe essere altrimenti, dato che si sta parlando di una mostra straordinaria, che porta a due passi dal Duomo di Milano una ventina di capolavori realizzati dal pittore lombardo.

Fino al 28 gennaio 2018 si potranno ammirare le tele di uno dei più grandi e discussi pittori della storia dell'umanità. Attaccabrighe, frequentatore di bordelli e infime taverne, bevitore, violento, assassino: la fedina penale di Caravaggio parla chiaro. Ovunque andò creò problemi, anche ai diversi nobili e alti religiosi che cercarono, invano, di proteggerlo, per amore della sua arte più che della sua persona. 

A Palazzo Reale vediamo i volti di alcune prostitute o ubriaconi che incrociarono la strada del geniale pittore. Li troviamo sulle tele, avendo dato il proprio volto a Cristo, alla Maddalena, a San Francesco.

Caravaggio è dramma. Il suo navigar turbolento tra Milano, Roma, Malta, Palermo, Napoli lascia una scia di opere eccezionali. Si parte con Giuditta che uccide Oloferne. Siamo di fronte a un quadro che va oltre il manierismo, dove gli occhi di Oloferne strabuzzano, mentre la lama recide la sua carotide. Un fiumiciattolo rosso di sangue esce dal suo collo, mentre la tremenda Giuditta recide con una freddezza che stride con il suo volto angelico. La vecchia serva ci riporta, con le sue rughe dipinte magistralmente, alla amara realtà di violenza.

La violenza che Caravaggio subì e commise è presente in molte tele. Dalla flagellazione di Cristo a Salomè con la testa del Battista. Caravaggio dipinge uomini torturati o uccisi con una sapienza pittorica che per l'epoca era all'avanguardia. Straordinari sono anche i suoi giochi con la luce, ad illuminare una società solitamente nera, come cupo era il declino italiano tra la fine del XVI e l'inizio del XVII secolo. 

Il ragazzo morso dal ramarro è un quadro di intensità eccezionale. Caravaggio qui riesce a immortalare, come fosse un fotografo, lo spavento del giovane morso al dito dal rettile. Si resta incantati davanti ai San Francesco in estasi o alla dolcezza dei suoi personaggi femminili. Figure pallide che emergono dalle pennellate scure che decretano l'ambiente. La pittura barocca nasce qui.

La mostra di Caravaggio a Milano va visitata. Non solo per gli amanti dell'arte, ma per tutti coloro che vogliono capire dove il genio umano può arrivare. A più di 400 anni di distanza non possiamo che restare strabiliati davanti ai lavori di Caravaggio. Il significato di arte sta in questa mostra.

Leonardo Marzorati

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