Avvolti dalla follia bohèmien di Modigliani

Il tormento, la passione, la follia e soprattutto il genio. Difficile definire in poche parole il talento di Amedeo Modigliani. A darci un'immagine a 360 gradi sul grande pittore livornese ci pensa il Mudec, con una Modigliani Art Experience. Nelle sale della struttura di via Tortona vengono proiettati, come se fossimo immersi in un caledoscopio, le innumerevoli opere dell'artista toscano.

Il gioco di colori parte dai lavori giovanili di Modì, quelli realizzati in Italia, per arrivare a quelli della maturità parigina. Tra un quadro e l'altro, vengono anche proiettate foto d'epoca, per conoscere meglio la realtà italiana e francese a cavallo tra XIX e XX secolo. 

Modigliani piaceva, soprattutto alle donne. Ogni sua amante finisce per essere una sua musa. Noi possiamo non far altro che ammirare queste donne, rese immortali dalle tele del genio livornese. Su tutte domina Jeanne Hébuterne, colei che starà a fianco dell'artista fino alla sua morte, per poi suicidarsi poco dopo ed essere seppellita assieme a lui nel cimitero parigino di Père Lachaise.

Nei ritratti proiettati c'è il tocco inconfondibile e unico di Modì. Soprattutto c'è il suo mondo, fatto di alcolismo, feste frenetiche e tanta malinconia. C'è il suo amico intimo e anch'egli pittore Chaim Soutine, il collezionista Paul Guillaime, il poeta Leopold Zborowski e i tanti frequentatori dei salotti della belle epoque parigina. 

Con i nudi e i paesaggio si scopre l'universalità artistica di Modigliani. E mentre i colori accesi delle opere ci avvolgono, la musica che ascoltava il pittore ci tiene compagnia. Ci sono le arie di Verdi e il celebre can-can che si ballava nei locali di cabaret di Montmartre. L'esperienza vale il prezzo del biglietto e fino al 4 novembre 2018 il Mudec sarà un tutt'uno con i quadri di Modigliani.

Leonardo Marzorati


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