Frida Kahlo, il fascino della pittura messicana

Ormai Frida Kahlo è un'icona pop. Non tanto perché, insieme a Tamara de Lempicka, è la più celebre pittrice del novecento, ma in quanto icona pop il cui volto è riconoscibile dai più, quasi quanto di quello di Che Guevara.
I suoi tratti somatici mescolano caratteristiche ispaniche e segni della cultura ancestrale dei popoli precolombiani. Le sue irsute sopracciglia, i suoi grandi occhi e il nero e sordido chignon li ritroviamo oggi su poster, magliette e altri oggetti. Diversi esperti d'arte hanno cominciato a non sopportare quest'esposizione mediatica dell'artista deceduta nel 1954. Il suo amante e maestro, pittore dall'indiscutibile talento, è stato scavalcato nella fama da Frida Kahlo. Ciononostante Diego Rivera viene identificato come il maggior esponente della pittura muralista messicana. Oggi però la più blandita è lei, almeno a livello di cultura di massa.
Ma chi era allora Frida Kahlo? Al Mudec di Milano è presente una personale della pittrice, che fino al prossimo giugno porta in Italia per la prima volta alcune delle sue più importanti opere.
Capolavori imperdibili di un'artista che dev'essere osservata andando oltre il mero sguardo di icona pop. La mostra ci aiuta a conoscere un pezzo di storia del Messico e l'amore di Frida per il suo Paese, la sua storia e i suoi rituali. Molti dei quali sono impresse su tele che ci sorprendono. Quadri e fotografie ci accompagnano nelle sale di Mudec. La mostra ci insegna quanto Frida amasse Diego e quanto abbia sofferto per la rottura del loro amore e sodalizio. Abbiamo una Frida schierata politicamente contro l'imperialismo americano, anche utilizzando slogan un po' banali ma figli di un'epoca in cui era normale guardare a Mosca come faro ideale. C'è persino la Frida che racconta la sua malattia o quella che con le nature morte ci fa conoscere i colori dei frutti e degli animali più esotici. Un pezzo di Messico è al Mudec.
Tutto ruota intorno a questa donna morta a soli 47 anni. Una donna diventata un mito anche oltre la sua arte. Ma è a quest'ultima che la fa da padrona a Milano. E non possiamo non innamorarci di questa donna dallo sguardo fiero e da una peluria che non viene nascosta. Durante le riprese del film biografico "Frida", con Salma Hayek nei panni della pittrice, uno dei produttori si lamentò del fatto che l'attrice  non si depilasse le sopracciglia. Quel produttore che voleva edulcorare la figura di Frida Kahlo era un certo Harvey Weinstein. Chi è troppo ossessionato da tutto ciò che è patinato o, peggio ancora, "occidentale", non può che biasimare il fascino quasi azteco di Frida. E soprattutto non capirlo. Chi si addentra nel Messico da lei dipinto, avrà molto probabilmente un'idea opposta.  Visitare l'esposizione al Mudec per credere.
Leonardo Marzorati

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