Paul Klee a Milano: una mostra imperdibile

Al Mudec di Milano è arrivato Paul Klee. Il grande artista svizzero (1879-1940) è il protagonista di una mostra dedicata alle sue opere e al suo genio. "Paul Klee - Alle Origini dell'Arte" propone un percorso incentrato sul tema del primitivismo, che per il pittore di Berna significava un recupero delle arti preclassiche, come quella dell'Antico Egitto, fino a quelle che venivano considerate all'epoca barbariche, come l'arte paleocristiana, dell'Alto Medioevo e quelle africane, precolombiane e oceaniche.

Nelle sale del Mudec sono presenti suoi schizzi e suoi lavori, in un percorso che fa conoscere allo spettatore i suoi studi e le sue ricerche. Dal  misticismo e l'amore per la religione, Klee coltiva anche una passione per le arti che definiva primitive. Dalle statuette africane a quelle precolombiane (presenti ovviamente al Museo delle Culture di Milano), il tracciato della mostra rapporta quegli oggetti di inestimabile lavoro alla produzione del genio bernese. 

Grazie alle didascalie, precise ed efficienti, possiamo conoscere i suoi studi sulla linea e sul colore; il suo essere prima disegnatore che pittore; il suo essere refrattario ai vari gruppi artistici che cercarono un po' di "tirarlo per la giacchetta" (prima il Bauhaus e poi i surrealisti). Si scopre dell'importanza che il nostro Paese ebbe per Klee. Tra il 1901 e il 1902, Klee visitò l'Italia, considerandosi un epigono, un ultimo erede tardivo di una illustre civiltà giunta al tramonto. Klee anticipa con la sua pittura il saggio "Il Tramonto dell'Occidente" di Oswald Spengler.

Al Mudec troviamo l'analisi di civiltà di Klee, ma non solo. Ci troviamo di fronte a un artista a tutto tondo, attento alla società che lo circondava e con una forte propensione alla beffa e alla satira. L'arte di Klee passa quindi dal recupero delle culture "primitive" al tocco deformante del grottesco. Klee cerca nei lavori di civiltà lontane e in repertori desueti l'arte della deformazione, una satira in grande stile che lo porta a infrangere il gusto monumentale che aveva caratterizzato la fine del XIX secolo e con cui il pittore si era formato. Klee fu caricaturista, ma anche attento osservatore dell'arte sacra, da cui prenderà spunto per alcuni capolavori esposti a Milano.

Non un pittore astratto, ma un disegnatore che ebbe forte contaminazioni con quell'avanguardia. Per astrazione qui si deve intendere un viaggio trascendentale, che oltrepassa la figura da immortalare sulla tela. Le sue opere non sono semplice rifiuto della figura, per sostituirla con schemi geometrici. C'è della musica nei quadri di Klee, grazie a una rigorosa osservazione del valore che i simboli possono avere in quanto ideogrammi. L'autore delle tele crea così un nuovo linguaggio, una nuova musica visica. L'alfabeto di Klee lo si può leggere ammirando i suoi meraviglioso lavori. Linee, colori, deliri caligrafici: Klee fu appassionato di numerazioni e ordinamenti tassonomici. Le sue passioni sono anch'esse presenti in mostra, sotto forma di libri, linfa fondamentale per le ricerche culturali del pittore.

La mostra è davvero tra le migliori offerte da Milano negli ultimi anni. Fino al 3 marzo 2019 sarà possibile ammirare "Paul Klee - Alle Origini dell'Arte". Il Mudec non delude grazie ai capolavori di un artista senz'altro difficile, ma fondamentale per capire la pittura del novecento.

Leonardo Marzorati

Commenti

  1. Grazie dell'intervento. L'opera di Paul Klee merita una profonda riflessione.

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